Le rubriche di Giancarlo Mele

Le rubriche di Giancarlo Mele

Le passeggiate di Giancarlo Mele

A partire dal prossimo mese di dicembre Giancarlo Mele condurrà per la prima volta in ACU il corso “Martesana terra d’acqua e di delizie” in cui spiegherà come riscoprire il territorio che abitiamo e dare un senso nuovo alle nostre passeggiate, a piedi o in bicicletta, nelle meravigliose località poste sulle rive dell’Adda e del Martesana.

Giancarlo è uno scrittore, giornalista ed attore ma soprattutto un innamorato della regione in cui vive. Scopo delle sue attività è creare / rafforzare un senso di appartenenza alla Martesana in chi la abita e, auspicabilmente, viene a sperimentavi un nuovo “turismo di prossimità”. Il suo recente volume “Martesana in mano” spiega concretamente cosa s’intenda con quest’ultimo termine.
In attesa inizi il corso e si organizzino le prime passeggiate vi presentiamo un estratto da “Martesana in mano”

Gli ultimi anni hanno visto una riscoperta del “turismo di prossimità”, ossia di un modo nuovo e diverso di viaggiare verso mete vicine e, se possibile, non affollate. Sempre più si cerca oggi l’escursione all’interno del territorio che si riconosce proprio per scoprire ciò che di meraviglioso custodisce e forse si è ignorato a lungo affascinati da mete più lontane e magari esotiche. Sempre più si apprezzano i sapori genuini della propria terra, riferiti non solo alla gastronomia locale ma anche al folclore, alle tradizioni, alle leggende, alla cultura. Non a caso il turismo di prossimità si coniuga sovente con un “turismo lento”, che concepisce il tempo libero come risposta alla frenesia che caratterizza le nostre vite quotidiane e spesso non permette di rilassarsi e prendersi il giusto tempo per ammirare la tanta bellezza che ci circonda. Fino a qualche anno fa, al turista venivano erogati prevalentemente beni e servizi e l’esperienza di viaggio si limitava al soggiorno nella località prescelta tra una visita in città o un’escursione. Oggi si fa strada l’idea che il senso del viaggio vada in realtà ben oltre e comprenda anche esperienze ed emozioni distintive. “Turismo esperienziale” vuol dire immergersi nelle emozioni ed attività (culturali, gastronomiche e quant’altro) del territorio onde consentire a chi viaggia di sentirsi parte integrante del luogo che visita e delle sue
tradizioni entrando in contatto autentico con le persone che lo vivono tutti i giorni. Questo tipo di turismo implica raccontare e vivere storie del posto, non soltanto sentendole spiegare da una guida distratta, ma metabolizzandole per ritrasmetterle a terzi insieme alle sensazioni legate ad un buon piatto, un bel posto, un evento folcloristico, una leggenda. E’ come sperimentare l’intera filiera produttiva di un evento o di un sito e non osservarne solo il risultato finale. Visitare in questa maniera vuole dire soprattutto instaurare relazioni con chi vive in loco, condividendone esperienze e modo di porsi. Senza limitarsi ad un freddo scambio di informazioni ma facendo proprie usanze e modi di essere della gente per coglierli a pieno.

La globalizzazione ci ha portato a massimizzare e razionalizzare persino i momenti di svago, concentrando le emozioni che derivano dall’ammirare un’opera d’arte o uno spettacolo tipico. Siamo giunti fino a confondere nella memoria i momenti vissuti in luoghi diversi perdendo in ultima analisi il senso profondo del viaggiare e conoscere posti nuovi. Il recente ritorno al localismo sta portando invece a recuperare tutto il tempo necessario ad apprezzare il particolare, cogliere in modo individuale ogni esperienza distintiva e farla propria, serbare un ricordo indelebile di ciascun momento.

La Martesana è un esempio concreto di questi assunti. E’ un territorio ricco di storia, paesaggi e cultura eppure è stato a lungo dimenticato solo perché troppo vicino a Milano. E’ stata un’area sottovalutata in quanto vicina alla metropoli, quindi per definizione a portata di mano per chi prediligeva mete lontane e sognate magari solo perché distanti o meno accessibili.

La logica del turismo lento, di prossimità ed esperienziale è invece proprio quello di accompagnare chi viaggia in località magari vicine con percorsi studiati per coglierne ed assaporarne aspetti forse trascurati. E’ a questo schema che mi sono ispirato nella realizzazione dei nostri incontri. Si tratta di un lavoro di “equipe” perché chiama in causa discipline diverse (storia, arte, conoscenza del paesaggio, del folclore, del turismo, della gastronomia) quindi anche attori, con competenze diverse ma il cui apporto mi sono impegnato ad amalgamare e rilasciare in qualità di estensore finale. Speriamo che al termine chi vi ha partecipato possa davvero visitare la nostra splendida regione con la consapevolezza di avere la Martesana in mano.

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acubrugherio administrator

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